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5 IDEE PER LA PENSIONE

1. REINTRODURRE LA FLESSIBILITA’ NEL SISTEMA PENSIONISTICO
La legge Fornero ha cancellato le pensioni di anzianità, con effetti deleteri sul versante del funzionamento del mercato del lavoro, dell’occupazione dei giovani e della gestione delle crisi aziendali e creando l’insostenibile condizione degli esodati.

E’ indispensabile reintrodurre meccanismi di flessibilità nell’accesso alla pensione per rispondere alle esigenze di vita delle persone, ai problemi del lavoro più faticoso e pesante e ai cambiamenti dell’organizzazione del lavoro e dei sistemi produttivi, consentendo ai lavoratori e alle lavoratrici di scegliere liberamente il momento di uscita dal lavoro al raggiungimento di un’età pensionabile minima o di una quota derivante dalla combinazione tra anzianità anagrafica e contributiva.

 

2. PENSIONI PIU’ GIUSTE E ADEGUATE
Occorre creare le condizioni affinché il calcolo della pensione con il metodo contributivo, venga effettuato secondo modalità e criteri più equi, anche per evitare che gli effetti negativi della crisi economica pesino sulla futura pensione, attraverso meccanismi di solidarietà e garanzia in grado di proteggere il valore dei contributi versati negli anni. è indispensabile garantire il diritto dei pensionati a godere della giusta pensione, oggi compromesso da leggi che limitano a 3 anni il termine entro il quale chiedere il ricalcolo della pensione qualora, dopo la liquidazione, ci si accorga della mancanza di periodi contributivi o di errori dell’INPS nella determinazione dell’assegno. Il potere di acquisto delle pensioni in essere va tutelato, sia rimuovendo le attuali limitazioni sulla perequazione al costo della vita per le pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo, sia tramite la riduzione del carico fiscale che grava su di esse.

 

3. PREVIDENZA COMPLEMENTARE
Bisogna rendere di fatto obbligatoria la previdenza complementare, specie per i lavoratori più giovani, favorendo tramite i contratti collettivi di lavoro l’adesione generalizzata dei lavoratori ai fondi pensione, nella forma della destinazione obbligatoria del contributo contrattuale posto a carico del datore di lavoro (lasciando al lavoratore la scelta ulteriore di conferimento del TFR, da incentivare anche tramite la forma tacita del “silenzio – assenso”). Occorre rilanciare la previdenza complementare attraverso un progetto straordinario di educazione previdenziale e di comunicazione istituzionale che coinvolga il Governo, le istituzioni pubbliche e private dedicate, le parti sociali e i fondi pensione.

 

4. PATTO PER I GIOVANI
E’ necessario che i giovani recuperino fiducia nel sistema previdenziale pubblico e perché questo avvenga bisogna dare garanzie sull’adeguatezza delle pensioni future a chi svolge lavori discontinui o con retribuzioni basse o a chi è entrato tardi nel mercato del lavoro. Vanno migliorate e rafforzate le prestazioni sociali e assistenziali a beneficio dei lavoratori parasubordinati o comunque iscritti alla gestione separata, con o senza partita iva. Va promosso ed incentivato l’uso volontario del part time o dell’orario ridotto negli ultimi anni della carriera lavorativa, finalizzato all’assunzione o all’inserimento lavorativo di un giovane, senza penalizzazioni contributive e previdenziali per i lavoratori interessati che passano da tempo pieno a tempo parziale.

 

5. INFORMAZIONE SULLA PREVIDENZA E SUL RISPARMIO PREVIDENZIALE

Occorre garantire a ciascun lavoratore e a ciascuna lavoratrice un’adeguata informazione sulla propria posizione previdenziale presente e sulle prospettive pensionistiche future. Tutti i cittadini devono essere effettivamente in grado di ricevere e accedere al proprio estratto contributivo previdenziale.

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